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Visualizzazione dei post da 2005

Pasolini and food. Pasolini e il cibo. Book preview 2005

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ERMINIA PASSANNANTI Linguaggi e metalinguaggi ne La ricotta (1962) di Pier Paolo Pasolini IL CIBO (2005) BRINDIN PRESS Erminia Passannanti Linguaggi e metalinguaggi   ne La ricotta di Pier Paolo Pasolini. Il cibo. Editore BRINDIN PRESS, Salisbury, UK. Prima edizione 2005 Copyright dell’opera: Erminia Passannanti © 2005 Ne La ricotta (1963), Pasolini realizzò un quadro completo della nuova italianità postbellica, che allargava il prestigio dell’appartenenza all’ambiente cinematografico di Cinecittà, voluto da Benito Mussolini, anche alle fasce proletarie degli operai e delle comparse presenti sul set. La sceneggiatura ha, alla base, l’ideale di una compartecipazione alla produzione della pellicola di tutte le fasce economiche con una spinta dal basso verso l'alto della gerarchia sociale nell’impiego che il regista opera del linguaggio del popolo della Capitale (il romanesco), prevalente sull’italiano ufficiale, anche se sottoposto ...

Dylan Thomas. "Non andarci cauto in quella buonanotte", con nota critica e traduzione di Erminia Passannanti

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  Non andarci cauto in quella buonanotte  Traduzione di Erminia Passannanti (Oxford, luglio 2002) Non andarci cauto in quella buonanotte, vecchio, ardi e farnetica allo svanir del giorno; rabbia, rabbia contro il morire della luce. Sebbene i saggi, prossimi alla fine, dicano giusto il buio perché con le parole non hanno inforcato fulmini, non vanno cauti in quella buonanotte. I prodi uomini - un ultimo saluto- che gridano quanto fulgidi avrebbero danzato i loro ultimi gesti in una verde baia, hanno rabbia, rabbia contro il morire della luce. Selvaggi uomini che afferrarono e cantarono il sole in volo e troppo tardi si videro a rimpiangerlo nel suo percorso, non vanno cauti in quella buonanotte. Uomini solenni, prossimi alla fine, a cui la vista muore, che come meteore con ciechi occhi potrebbero brillare ed esser gai, hanno rabbia, rabbia contro il morire della luce. E tu, padre mio, là sulla tua triste vetta, maledici, benedicimi ora, ti prego, con le violente lacrime. Non an...

Il mito dell’integrità nella poetica di Sylvia Plath di Erminia Passannanti (con un inedito)

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Il mito dell’integrità nella poetica di Sylvia  Plath   di  Erminia Passannanti  (con un inedito)   Limite  La donna è perfezionata. Il suo corpo Morto veste il sorriso del compimento, L'illusione d’una necessità greca Fluisce nelle pieghe della toga, I suoi piedi Nudi  sembrano  dire: Siamo venuti da lontano, è finita. Ciascun bambino morto, Bianco serpente avvolto Intorno al suo bricco del latte, ormai vuoto. Li ha raccolti nuovamente Nel suo corpo come petali  d' una rosa chiusa Quando il giardino si contrae  E odori sanguinano Dalle dolci profonde gole dei fiori notturni.  La luna non ha niente di cui rattristarsi, fissando dal suo cappuccio d’osso. È abituata a queste cose. Le sue zone d’ombra scricchiolano e attraggono.   Traduzione: Erminia  Passannanti©1995, in L’Immaginazione ,  da Sylvia  Plath ,   Ariel ,  Faber  &  Faber , 1965 .         La poesia ...