DANIELE MEDICI SALERNO (1960-2000) POESIE
AT. Canto di periferia Febbraio In bilico Onde Placide Cinghiale Oltre il tuo viso AT. Come sei bella. Con le tue nebbie azzurrine il tuo buio d’arancio che lavora i tuoi fiumi viaggi lontani le tue valli d’agnelli docili e rosso-codati cavalli le tue fosse cadute da cui riemergi le tue piante verdi il tuo rivo Calore i tuoi semi di sale le zolle scure macchie sulla pelle le spighe d’orzo dei desideri. Tu sei la terra. Fossi il mare che ti abbraccia la luna che ti guarda il sole che ti scalda. Come sei bella. Così imperfetta. Così imperfetta da poterti amare. Canto di periferia Ed ora ascoltate con me questo dolcissimo canto che proviene da remote vastità vicoli lontani spersi nei meandri bui di periferia. Note malinconiche una voce di donna diffonde nella notte l’eco di un’infelicità senza luogo senza tempo un po’ più lontano il rumore del mare. Questa voce giunge