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Visualizzazione dei post da maggio, 2025

“Pioggia d’ agosto“

  “Pioggia d’ agosto“ Tu certo mi hai dissetata Come pioggia che penetra la zolla. Ma nell’afa mi hai anche uccisa Come l’acqua sotto il sole le radici. (Erminia Passannanti, 22 agosto 2023) -------------------------------- "Pioggia d’agosto" is a brief but deeply felt lyric, structured in two couplets that enact a dialectic of nourishment and destruction. The poet addresses a "tu", a "you", who is both vital and fatal. This duality evokes a classically tragic tension, rooted in natural imagery but transcending the literal. The first couplet suggests fulfilment and gratitude: "Tu certo mi hai dissetata / Come pioggia che penetra la zolla." Here, the image is almost biblical: the beloved (or other) is likened to life-giving rain that quenches thirst and revives the earth. The tone is intimate, elemental, and organic. The verb penetrare is sensorial and carries a subtle erotic charge, hinting at physical and spiritual union. But the second co...

"Covid Era". A poem

Covid Era (Una riflessione sull'avvenire) Quando il poeta parlava di Tempesta  Premoniva soltanto una Festa. Quando il poeta s’occupava dei Venti era lontana la Peste del 2020.  Quando il poeta profetizzava il Tempo Non era calato il l ock-down sul Mondo. Il poeta è stato come noi confinato Contro un orizzonte livido e asfissiato. Da quel lontano marzo, non solo il poeta E' autorizzato ad essere un autentico pazzo. (Erminia Passannanti, 26 settembre 2022) The Reclusive Poet: Pandemic, Madness, and the Dissolution of the Symbolic in the poem “Covid Era”, by Erminia Passannanti (2022) Erminia Passannanti’s “Covid Era” (subtitle: "A reflection on the Future") is a short yet intense poem that reads as a consideration on the ontological and cultural impact of the pandemic. One wonders how many poets, like her, have written about it, during and after this epochal cataclysm. Alternating between ironic and tragic tones, this poem addresses the “crisis of the poet” as a symbo...

William Owen Roberts, 1991 "Seren"

William Owen Roberts, 1991 Seren Poetry Wales Press Ltd Traduzione: Marcello Della Corte Fu il bambino più piccolo a vedere per primo Chwilen Bwm, Chwilen il Maggiolino, venire verso la chiesa con un sacco sulle spalle. — Allora, abbiamo un po’ di battaglia lì dentro, eh? — Speriamo che la canaglia ce l’abbia fatta stavolta. Einion Fychan, il giovane lebbroso, si trascinò sul posto, ma due serve della gleba lo spinsero via con i forconi di legno. Allora il ficcanaso si fece più in là, e si arrampicò su un masso un po’ discosto per sbirciare indisturbato la scena. Dei bambini gli lanciarono contro dei torsoli di mela. Lui si chinò a raccoglierli, ma, temendo di perdere l’equilibrio ed essere notato, ci rinunciò, fingendosi indifferente. Ben presto i bambini, presi dalla noia, non gli badarono più e si rivolsero altrove, lasciandolo in pace. Chwilen Bwm rovesciò il contenuto del sacco a terra, digrignando i denti con un ghigno dolente e melenso. — Gesù mio, che mal di denti! Son...