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Wiliam Owen Roberts, 1991 SEREN

Wiliam Owen Roberts, 1991 SEREN Poetry Wales Press Ltd. Traduzione: Marcello della Corte Fu il bambino più piccolino a vedere per primo Chwilen Bwm, Chwilen il Maggiolino, venire verso la chiesa con un sacco sulle spalle. ‘Allora, abbiamo un po’ di battaglia li’ dentro, eh?’ ‘Speriamo che la canaglia ce l’abbia fatta stavolta’ Einion Fychan, il giovane lebbroso, si trascinò sul posto, ma due serve della gleba lo spinsero via con i forconi di legno. Allora il ficcanaso si fece più in là, e si arrampicò su di un masso un po’ discosto per sbirciare indisturbato la scena. Dei bambini gli lanciarono contro dei torsoli di mela. Lui si chinò a raccoglierli, ma temendo di perdere l’equilibrio ed essere notato, ci rinunciò, fingendosi indifferente. Ben presto i bambini, presi dalla noia, non gli badarono più e si rivolsero altrove, lasciandolo in pace. Cwilen Brown rovesciò il contenuto del sacco a terra digrignando i denti con un gigno dolente e melenso. ‘Gesu’ mio, che mal di de...

Jame Mckendrick "Afterquake"

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Jame Mckendrick "Afterquake" By some cosmic quirk the disconnected phone unleashed a scarlet squeal. – I pounced. Before the apology expired I asked and got the wrong number the voice had tried, so for a whole year without a single bill I owned those magic digits to dispense – only for incoming not outgoing calls but a tiny lifeline to the ancient flat in via Torquato Tasso I shared with the din of Cerberus barking in the courtyard – forget the rat – and a crack the earthquake leſt in the vaulted ceiling. Thirty years on, in the small dark hours, I reach for the black Bakelite receiver to hear the music of Venus receding. From Drypoint, Faber & Faber, 2024 This poem by James McKendrick, set in Salerno, speaks of a surreal and intimate connection forged through a fortuitous chance—a wrong phone number that became a "small lifeline." The poem weaves together memory, mythology, and nostalgia, with Venus symbolizing love, beauty, and desire. Venus here m...

'In Iugoslavia con i piedi a terra, di Erminia Passannanti. Poemetto. Recensione di GUIDO GUGLIELMI

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 TRANSFERENCE http://www.transference.org.uk/guido_guglielmi.htm  Link originale         Guido Guglielmi Pubblicato su Transference il 14 dicembre dell'anno 2004 'In Iugoslavia con i piedi a terra, di Erminia Passannanti. Poemetto. Recensione di GUIDO GUGLIELMI  (in L'immaginazione, Rivista letteraria, Manni Editore) Le poesie di Erminia Passannanti, dalla raccolta 'In Iugoslavia con i piedi a terra' (Macchina, 2000, Manni Editore) procedono narrativamente, ma senza comporre una storia. Così un verso casuale in apparenza - un riferimento al presente storico drammatico - può dare il titolo alla raccolta. Il linguaggio e' basso o basso-familiare, ma tutti i rapporti interni sono alterati. Una logica fantastica provvede a legare gli spezzoni narrativi. La mimesi e' sottoposta a un'intenzione antimimetica. Ne deriva un'instabilità di oggetti. Tutto e' presentato in stato di metamorfosi. Gli oggetti li riconosciamo subito, ma sono sistematicamente dis...

Il pane della verità: In memoria di R.S. Thomas (1913-2000) di Erminia Passannanti (4 febbraio 2005)

  RS Thomas - Poesia Gallese Il pane della verità: In memoria di R.S. Thomas (1913-2000) di  Erminia Pass anna nti 4 febbraio 2005 Il 25 settembre del 2000 è morto uno dei più grandi poeti del Galles, il Vicario R.S. Thomas. Nato a Cardiff, nel 1913, si laureò in Teologia all’Università di Bangor (Galles del Nord). Dopo il seminariato presso il St Michael' s College, (Llandaf, Cardiff), nel 1936 fu ordinato prete e iniziò la carriera ecclesiastica come curato a Chirk e Hanmer, nelle marcite del Galles. Nel 1942, avendo sposato la pittrice gallese Mildred E. Eldridge, apprese la lingua locale a cui non aveva mai avuto un reale accesso, ma continuò a comporre versi esclusivamente in inglese. Dal 1954 al 1967 fu vicario di Eglwys-fach, nel Cardiganshire. Nell’isolamento di questo villaggio, compose le sue prime raccolte poetiche, in cui si afferma il personaggio di Iago Prytherch, un contadino il cui duro lavoro nei campi diventa emblematico della fragilità della condizione umana...

Dylan Thomas."Non andarci cauto in quella buonanotte"

  Non andarci cauto in quella buonanotte traduzione di Erminia Passannanti Non andarci cauto in quella buonanotte, vecchio, ardi e farnetica allo svanir del giorno; rabbia, rabbia contro il morire della luce. Sebbene i saggi, prossimi alla fine, dicano giusto il buio perché con le parole non hanno inforcato fulmini, non vanno cauti in quella buonanotte. I prodi uomini - un ultimo saluto- che gridano quanto fulgidi avrebbero danzato i loro ultimi gesti in una verde baia, hanno rabbia, rabbia contro il morire della luce. Selvaggi uomini che afferrarono e cantarono il sole in volo e troppo tardi si videro a rimpiangerlo nel suo percorso, non vanno cauti in quella buonanotte. Uomini solenni, prossimi alla fine, a cui la vista muore, che come meteore con ciechi occhi potrebbero brillare ed esser gai, hanno rabbia, rabbia contro il morire della luce. E tu, padre mio, là sulla tua triste vetta, maledici, benedicimi ora, ti prego, con le violente lacrime. Non andare cauto in quella buonano...

Il mito dell’integrità nella poetica di Sylvia Plath, 26 february 2005.

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  Il mito dell’integrità nella poetica di Sylvia  Plath   di  Erminia Passannanti  (con un inedito)  26 february 2005.   Limite  La donna è perfezionata. Il suo corpo Morto veste il sorriso del compimento, L'illusione d’una necessità greca Fluisce nelle pieghe della toga, I suoi piedi Nudi  sembrano  dire: Siamo venuti da lontano, è finita. Ciascun bambino morto, Bianco serpente avvolto Intorno al suo bricco del latte, ormai vuoto. Li ha raccolti nuovamente Nel suo corpo come petali  d' una rosa chiusa Quando il giardino si contrae  E odori sanguinano Dalle dolci profonde gole dei fiori notturni.  La luna non ha niente di cui rattristarsi, fissando dal suo cappuccio d’osso. È abituata a queste cose. Le sue zone d’ombra scricchiolano e attraggono.   Traduzione: Erminia  Passannanti©1995, in L’Immaginazione ,  da Sylvia  Plath ,   Ariel ,  Faber  &  Faber , 1965 .   ...