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Visualizzazione dei post da aprile 14, 2021

Intervista a Nadia Cavalera. A cura di Erminia Passannanti

Impegnata nella ricerca poetica militante già dagli anni Novanta, unica poetessa inclusa nell'antologia  Terza ondata , curata da Filippo Bettini e Roberto Di Marco sull’ultima possibile avanguardia del Novecento, da tempo chiami la tua poesia s/poesia. Quale ne è il motivo? È una poesia altra che prende le distanze da quella tradizionale, più addomesticata, spesso tutta sentimentalismi, fiocchetti e fiorellini, o vuoti ghirigori autoreferenziali. È una poesia fredda, a progetto (spesso in concomitanza verbo-visuale), che insegue i campi della meraviglia e dello stupore, per lasciarti spiazzato, per una nuova semina. È insolita. Appunto spoesia. Giocando molto sulla lingua, la mia spoesia, si confronta con tutto ciò che la circonda, cercando di raccontarlo e illuminarlo non solo per me ma anche per i lettori, così da coinvolgerli in un’esperienza conoscitiva diversa, costruttiva. E nel fare questo estrapola e deposita la mia impronta unica. Quella che è in tutti noi. Quella che