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ERMINIA PASSANNANTI. IL SENTIERO DELLE MORE. ANTOLOGIA DI SCRITTI SULLA POESIA DI ERMINIA PASSANNANTI

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IL SENTIERO DELLE MORE: Antologia di saggi sulla poesia di Erminia Passannanti   IL SENTIERO DELLE MORE: Antologia di saggi sulla poesia di Erminia Passannanti Autori Vari ott 2020 Erminia Passannanti INTRODUZIONE di William Hope In un'epoca come quella attuale di informazioni, interazioni e gratificazioni istantanee, generate dai media sociali e digitali, diventa oggi necessario un tipo distinto di impegno personale per esplorare la forma d'arte della poesia ed esserne arricchiti. Il processo comporta uno sforzo cosciente per ritirarsi temporaneamente dalle camere d'eco che rafforzano le nostre visioni del mondo e identità e un desiderio individuale di immergersi nel recondito e nell'inafferrabile. La poesia richiede una forma di impegno contraccambiato da poche delle concrete certezze interpretative fornite da altri tipi di arte. È una forma di responsabilità che chiede di allontanarsi dal trambusto delle strade metropolitane per sedersi in solitudine all'interno

Singolo e comunità nel film Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini

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Singolo e comunità nel film Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini Un saggio di Erminia Passannanti Questo saggio prende in esame il film di Pier Paolo Pasolini Uccellacci e uccellini , girato nel 1965 e uscito nel 1966, dopo il Vangelo secondo Matteo (1964) e prima di Teorema (1968). Lo scopo è quello di analizzare le scene che commentano il viaggio sullo schermo di Totò Innocenti e suo figlio Ninetto, nell’incontro con varie tipologie di comunità mentre si dirigono verso una non bene identificata meta. Questa lontana destinazione si chiarirà essere la dimora cittadina di un ricco ingegnere, a cui Totò dovrebbe restituire dei soldi, forse presi in prestito a usura. This essay examines Pier Paolo Pasolini's film Uccellacci e uccellini , shot in 1965 and released in 1966, after the Gospel according to Matthew (1964) and before Teorema (1968). The aim is to analyze the scenes that comment on the journey on the screen of Totò Innocenti and his son Ninetto, in the encounter wi

LINGUAGGI E METALINGUAGGI NE "LA RICOTTA" DI PIER PAOLO PASOLINI. IL CIBO.

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VALENTINA IPPOLITO. LANCIO DEL LIBRO LO SGUARDO DIALOGICO. IL VIAGGIO MIGRATORIO IN ITALIA NEL CINEMA CONTEMPORAMEO ITALIANO E ROMENO --2021

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4 luglio 2021. Intervista di Gennaro Fusco (Edizioni Joker) a Valentina Ippolito  - Fiera del libro di Napoli, Palazzo Reale (Napoli, Italy) -  Nella foto da destra: Gennaro Fusco e Monica (Edizioni Joker) insieme all'autrice Valentina Ippolito ( Mostra del libro, Reggia di Napoli, luglio 2021) Valentina Ippolito LO SGUARDO DIALOGICO. IL VIAGGIO MIGRATORIO IN ITALIA NEL CINEMA CONTEMPORAMEO ITALIANO E ROMENO (Collana " Transference", Joker Editore, 2021) Lancio del libro Lo sguardo dialogico , dell'accademica di Oxford (UK) Dr. Valentina Ippolito dell'Università di Bristol, presentato nel luglio 2021 alla Fiera del Libro di Napoli. La mostra che si tiene in questi giorni al Palazzo Reale di Napoli (Italia). Il titolo del libro è lo stesso della sua tesi di dottorato all'Università di Oxford sul cinema di migrazione italiano e romeno (2019). British Library EThOS: Lo sguardo dialogico : il viaggio migratorio in Italia nel cinema contemporaneo italiano e rome

In Memoria del Tenente di Fanteria, prof. Leopoldo Passannanti, combattente dell'Esercito Italiano, prigioniero di guerra, e reduce della Seconda Guerra Mondiale (1942-45).

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Foto 1 Foto 2 Foto 3 Foto 4 Risultati della traduzione Foto 1 : Una foto al fronte bellico del prof. Leopoldo Passannanti (Serre, 1916) all'epoca in cui serviva le Armi dell'Esercito italiano come ufficiale con il grado militare di Tenente di Fanteria durante la Seconda Guerra Mondiale (primo ufficiale in divisa dei due sulla sinistra con il cappotto lungo). A photo of prof. Leopoldo Passannanti at the time when he served the Italian Army as an officer with the military rank of Lieutenant during the Second World War (first officer in uniform with the long coat on the left of the two officers in the frame). Foto 2: Tenente di Fanteria, prof. Leopoldo Passannanti invia una lettera a casa con una foto con indicazioni del luogo e della data sul fronte greco-albanese. Data. 25-11-1942 Lieutenant of Infantry, prof. Leopoldo Passannanti, sends a letter home with a photo specifyibg date and place at the Greek-Albabian war front. Date 25-11-1942. Foto 3: Il Tenente di Fanteria, pr
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  "Il nastrino" Era il migliore peduncolo di una pianta  che si definisce "nastrino", il nostro matrimonio,  che io chiamavo "amore eterno". Tendeva l'esile braccio,  assetato di vita, verso il terreno.  Delle volte riusciva a penetrarlo, altre volte  si seccava, vergognoso e stanco. Cominciò tutto un giorno  che andammo ad acquistare dei gerani  in una serra di montagna e la venditrice ne ce regalò un esemplare,  innamorato del sole. Quando avevo passione,  ne staccavo una estremità  e la piantavo in un vaso, ex novo, dove attecchiva, contento,  quasi estasiato, progredendo. Era la pianta preferita di mia madre  e a mia madre avevo correlato  questa adozione incessante.  Un mese, un anno, e la terrazza di nastrini era proliferante. (Erminia Passannanti, 22 aprile 2021)

Intervista a Nadia Cavalera. A cura di Erminia Passannanti

Impegnata nella ricerca poetica militante già dagli anni Novanta, unica poetessa inclusa nell'antologia  Terza ondata , curata da Filippo Bettini e Roberto Di Marco sull’ultima possibile avanguardia del Novecento, da tempo chiami la tua poesia s/poesia. Quale ne è il motivo? È una poesia altra che prende le distanze da quella tradizionale, più addomesticata, spesso tutta sentimentalismi, fiocchetti e fiorellini, o vuoti ghirigori autoreferenziali. È una poesia fredda, a progetto (spesso in concomitanza verbo-visuale), che insegue i campi della meraviglia e dello stupore, per lasciarti spiazzato, per una nuova semina. È insolita. Appunto spoesia. Giocando molto sulla lingua, la mia spoesia, si confronta con tutto ciò che la circonda, cercando di raccontarlo e illuminarlo non solo per me ma anche per i lettori, così da coinvolgerli in un’esperienza conoscitiva diversa, costruttiva. E nel fare questo estrapola e deposita la mia impronta unica. Quella che è in tutti noi. Quella che