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  "Il nastrino" Era il migliore peduncolo di una pianta  che si definisce "nastrino", il nostro matrimonio,  che io chiamavo "amore eterno". Tendeva l'esile braccio,  assetato di vita, verso il terreno.  Delle volte riusciva a penetrarlo, altre volte  si seccava, vergognoso e stanco. Cominciò tutto un giorno  che andammo ad acquistare dei gerani  in una serra di montagna e la venditrice ne ce regalò un esemplare,  innamorato del sole. Quando avevo passione,  ne staccavo una estremità  e la piantavo in un vaso, ex novo, dove attecchiva, contento,  quasi estasiato, progredendo. Era la pianta preferita di mia madre  e a mia madre avevo correlato  questa adozione incessante.  Un mese, un anno, e la terrazza di nastrini era proliferante. (Erminia Passannanti, 22 aprile 2021)

Intervista a Nadia Cavalera. A cura di Erminia Passannanti

Impegnata nella ricerca poetica militante già dagli anni Novanta, unica poetessa inclusa nell'antologia  Terza ondata , curata da Filippo Bettini e Roberto Di Marco sull’ultima possibile avanguardia del Novecento, da tempo chiami la tua poesia s/poesia. Quale ne è il motivo? È una poesia altra che prende le distanze da quella tradizionale, più addomesticata, spesso tutta sentimentalismi, fiocchetti e fiorellini, o vuoti ghirigori autoreferenziali. È una poesia fredda, a progetto (spesso in concomitanza verbo-visuale), che insegue i campi della meraviglia e dello stupore, per lasciarti spiazzato, per una nuova semina. È insolita. Appunto spoesia. Giocando molto sulla lingua, la mia spoesia, si confronta con tutto ciò che la circonda, cercando di raccontarlo e illuminarlo non solo per me ma anche per i lettori, così da coinvolgerli in un’esperienza conoscitiva diversa, costruttiva. E nel fare questo estrapola e deposita la mia impronta unica. Quella che è in tutti noi. Quella che

William Shakespeare Sonetto CXVI (116). “L'amore eterno”.Traduzione in italiano con testo a fronte.

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LICEO “ALFANO I” SALERNO (Italia) Laboratorio letterario 2019-2010 William Shakespeare Sonetto CXVI “Amore, Sincerità e Resistenza come valori poetici transculturali” Prof.ssa Erminia Passannanti SONNET N. CXVI   Let me not to the marriage of true minds Admit impediments, love is not love Which alters when it alteration finds, Or bends with the remover to remove. Admit impediments, love is not love Which alters when it alteration finds, Or bends with the remover to remove. Oh no, it is an ever-fixed mark That looks on tempests and is never shaken; It is the star to every wandering bark, Whose worth’s unknown, although his height be taken. Love’s not Time’s fool, though rosy lips and cheeks Within his bending sickle’s compass come, Love alters not with his brief hours and weeks, But bears it out even to the edge of doom: If this be error and upon me proved, I never writ, nor no man ever loved. William Shakespea

Pier Paolo Pasolini. Cristo al Mandrione. Testo di canzone. JESUS CHRIST IN MANDRIONE. Traduzione in inglese.

JESUS CHRIST IN MANDRIONE And I still find myself here, in the mud, naked and soaked to the bone, around me only these four dirty walls, a table and a bidet. If you can hear me, help me, Jesus! Look at me, dirty with my tears, have mercy on me, who am nothing, O you, the King of Kings! I work tirelessly, I die, but my soul is not at peace. Jesus, if you hear me, help me !   (Pier Paolo Pasolini, 1960) Traduzione di Erminia Passannanti, luglio 2020.