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Visualizzazione dei post da 2025

"Riportarti all’infanzia" . Una poesia del 2000 di Erminia Passannanti

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Ho trovato in un vecchio dischetto questa poesia che dedico ai compagni della sezione B Liceo Scientifico Giovanni da Procida che un tempo furono bambini. E' del 2000. Non ricordo la circostanza che la istigò o ispirò. La poesia originale è in inglese. Lascrissi ad Oxford. L'ho tradotta stasera per loro. "Riportarti all’infanzia" Prendi un pennello  un po’ d’inchiostro blu e traccia  nella luce sopra l’acqua  le visioni del bambino  ai cui piedi  ti sei inginocchiato  anonimo non per rifiutare l’idea  dei miraggi che giacciono  immobili  davanti al tuo cuscino  come su seta bianca  come un mare di nostalgia diurna  ma per far sì che la vita dentro di te  dentro i tuoi occhi si espanda  senza confini. E poi osserva come  per l’uomo tornato  impunemente  dalle sue guerre e dai suoi crimini qualsiasi cosa fosse spezzata  smembrata  si raccoglie ora in comunione  dentro la sua ampia pupilla s...

Sylvia Plath - Juvenilia

Sylvia Plath - Juvenilia "Senza titolo" Mi sporgo verso il cielo E potrei caderci se  Qui non mi reggessero  Le intelligenti briglie della mia identita’, Il dolce nauseante odore femminile Dietro le opache tende d'un profumato Boudoir - pallida luce arancio. Lenta, accurata grazia - seduzione, Ossessione,    liquide secrezioni,  desiderio che rotea in flussi mensili, Sorrisi imbellettati e labbra languide,  Occhi annebbiati e carne bianca. Altro Non e’ che adipe, latte di linfa, Grasso su seni e cosce e, dentro, solo il serpente torto delle ovaie, Il tessuto nervoso dell'utero, Ricettivo sempre, colmo del fluido Attivo d' una passione opposta, dopo L'apice, droga ipnotica, L' eterno ricordare, il curvarsi, Rilassando le membra. I frutti passivi  D'una passione morta marciscono, crescono Nell'addome. Ella si disfa In una fragrante e tiepida pozza. Musica Non c'e’ piu’ dolce d'una traballante, cigolante Carrozzina, del familiare Odore della s...

FRANCO FORTINI - Arte poetica. Commento di Erminia Passannanti (Oxford, 2002)

FRANCO FORTINI Arte poetica Tu occhi di carta tu labbra di creta tu dalla prima saliva malfatto anima di strazio e ridicolo di allori finti e gesti tu di allarmi e rossori tu di debole cervello ladro di parole cieche uomo da dimenticare dichiara che il canto vero è oltre il tuo sonno fondo e i vertici bianchi del mondo per altre pupille avvenire. Scrivi che i veri uomini amici parlano oltre i tuoi giorni che presto saranno disfatti. E già li attendi. E questo solo ancora è il tuo onore. E voi parole mio odio e ribrezzo, se non vi so liberare tra le mie mani ancora non vi spezzate .   Il tema principale del componimento non è in sé originale, poiché coincide con la materia stessa della riflessione poetica: la retorica e la stilistica. Tuttavia, sebbene il testo si configuri come discorso sull’arte poetica intesa come insieme di strumenti tecnici e formali, esso mette immediatamente in luce la natura conflittuale del rapporto che il poeta intrattiene con...

Franco Fortini 'The nest'.

Franco Fortini 'The nest' Mid-March and between the wall and the roof some birds with yellow hostile beaks nervous and miserable make their nest of twigs. When it is deepest night and I cannot sleep I know that their newborn are behind the wall. In Prague, I read, the noblemen’s severed heads  were embossed in friezes of eagles and gold. From profound theatres valiant men now sing. A humming splits the night. Proud voices invoke Miserere. Inside the nest ignorant creatures will shiver at their mother's frenzy. Hunger will shriek, the mother  will teach them all there is to know.  In the ghastly air they will finally fly and nothing more than this will learn. Illusion has emptied the scenes. Minute populations have burned alive in the diodes. I say to my pious mind  - Gather your broken limbs in this patient ship. Let the body look like one whole dormant being. But already so many are on their ways  in the greyness of the first light where the massacre vacillates...

Dialogue Through Poetry / UNESCO World Poetry Day - Readings in Oxford City, UK. 2003.

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  "Dialogue Through Poetry"  UNESCO World Poetry Day -   Poetry Readings in Oxford City, UK. Organized by Erminia Passannanti Maison Françoise d'Oxford Presentazione per Dialogue 2003 The knowledge we hold of at least one language, says Chomsky, is partly innate and partly learned. When we acquired our mother tongue, we were placed in the condition to enter, without full awareness, the intricate network of our cultural background, indispensable to becoming meaningful speakers. This is confirmed by the fact that children who, abandoned or isolated in infancy, are deprived of the imaginative nourishment of fables and rhymes, never truly develop their linguistic skills, thus proving the irreparable damage caused by stimuli introduced too late. From the moment we entered, through language, into the richness of our civilizations, we have partaken in them by communicating thoughts, plans, tastes, judgements, and feelings. Dialogue is our daily experience; it safeguards o...

"In volo". Poesia.

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 " In volo" cristalli di cielo nel palmo della mano un filo di voce — senza più ritorno attraversa in frantumi trasparenze   dove fumo blu  si distacca traccia di un romanzetto letto la realtà si disfa in distanza  silenzio nel racconto d’inverno schegge d’aria (Oxford, 11 agosto 2025) Erminia Passannanti COMMENTO COMMENTO La poesia "In volo" si struttura attraverso una serie di visioni che suggeriscono un processo di disgregazione percettiva e ontologica. Il titolo orienta la lettura verso una dimensione di movimento e transitorietà, implicando una condizione di sospensione e irreversibilità. L’immagine iniziale coniuga il concreto con l’evanescente, evocando una materialità fragile e al contempo trascendente, una realtà catturata, ma instabile. Il “filo di voce — senza più ritorno” indica una comunicazione monodirezionale, un monologo, che attraversa “in frantumi trasparenze”, esprimendo una rottura della continuità percettiva e relazionale. Il testo si configura...

Poesia: "l'altra sponda". Dalla raccolta La realtà.

L’altra sponda Quando la mia poesia diverrà nera come il pensiero del cane che attraversa l’autostrada la coda tra le zampe dinanzi al flusso ora chiaro ora confuso delle macchine in corsa poesia di un attimo che coglierà ogni eventualità cibo avventura morte il gard-rail opposto visto al di là. (Dalla raccolta La realtà, 2004) Erminia Passannanti (c) All Rights Reserved E' una poesia concepita dalla prospettiva del cane abbandonato dagli umani. A livello ermeneutico e filosofico, questa poesia nacque per riflettere anche sul farsi della poesia stessa: la poesia, ovvero, sarà vera quando diventerà "nera", cioè capace di esprimere la profondità oscura dell’esistenza, ....come un pensiero (quello del cane) senza parola, non filtrato, un impulso nudo, del bisogno, ma anche dell'istinto della sopravvivenza ragionante di cui è capace appunto il cane. In ciò vi è un mio richiamo implicito alla poetica di autori come Paul Celan, Rimbaud, o Heidegger (la poesia c...
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“Il vortice” era l’anima mia colta in un  vortice andava a piedi scalzi  su un tappeto di  conchiglie infrante il mare di fianco recitava un salmo con le sue spume  bionde  sotto il  sole  di marzo volavano i capelli  inanellati in quel vortice  come lunghi pensieri ch’alle nubi s’innalzano e dalle spalle  mi strappava il  manto  azzurro come negli occhi il pianto. (12 luglio 2025) Erminia Passannanti         Commento al testo La poesia "Il vortice" si sviluppa in versi liberi e brevi, con costante ricorso all’enjambement e all’isolamento del verso singolo. Questa scelta formale, tutt’altro che ornamentale, è funzionale alla restituzione di uno stato emotivo perturbato: il ritmo spezzato e frammentario traduce visivamente e fonicamente l’instabilità interiore del soggetto lirico, replicando l’effetto di disorientamento evocato dal titolo. L’andamento esitante della versificazione mima quello del pensier...

"Della disperazione". Poesie ritrovate.

"Della disperazione" Poesie ritrovate VECCHIE POESIE DEL PRIMO BLOG “ERODIADE” (Collassato dalla piattaforma Splinder) Recuperate tramite “Wayback Machine” di Internet Archive)   Queste sono delle poesie che scrissi tra il 2004 e il 2006. Erano pubblicate nel mio blog Erodiade. Poesia e Dissidenza, poi collassato e subito ricreato nel 2006 su altra piattaforma (Google Blogger). Nello scomparire dalla vista lasciarono però traccia su Internet Archive. Way Back Machine. Le ripubblico, ma in esse non va riscontrata un’aderenza letterale con la mia alquanto normalissima vita, quanto piuttosto un uso metaforico di questa per proporre una mia ricorrente idea. Quale? Quella della dissidenza per via artistica. In effetti, il mio pensiero è preciso a questo riguardo, e ne ripubblico un estratto da un mio articolo del 2009, sempre sul sito Erodiade. Online Journal. https://erodiade.blogspot.com “Il dissenso artistico, infine, si distingue da quello politico perché non è legato necessar...

Recensione a "La Torre del Maestr" (2004) di Hand Ulrich Treichel.

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 15 MAGGIO 2005-05-15 Hans-Ulrich Treichel, La torre del maestro , ed. orig. 2000, trad. dal ted. di Silvia Bortoli, Einaudi, Milano 2004, pp.153, Euro 14,00 ISBN88-06-16356-6 Treichel, classe 1952, nasce come poeta lirico ( Ein Restposten Zukunft. Gedichte , 1979; Tarantella, 1982; Liebe Not. Gedichte , 1986), ma diventa romanziere appena avverte che la vena poetica sta sfociando in quella prosastica. Ponte tra queste due forme sono i libretti d’opera per Hans Werner Henze ( Das verratene Meer , 1990; Venus und Adonis , 1997). Del resto i due generi interagiscono, avendo le sue poesie tratti narrativi, e così la sua prosa dei connotati poetici, che dalla scrittura in versi ereditano l’impostazione antieroica ed autoironica. Già nel primo romanzo autobiografico, Der Verlorene ( Il fratello perduto , L’Indice , …... ), l’attenzione al tempo storico, privato e collettivo, al territorio, conosciuto o da esplorare, all’ “altro da sé” posto a distanza, esaminato analiticam...

“Pioggia d’ agosto“

  “Pioggia d’ agosto“ Tu certo mi hai dissetata Come pioggia che penetra la zolla. Ma nell’afa mi hai anche uccisa Come l’acqua sotto il sole le radici. (Erminia Passannanti, 22 agosto 2023) -------------------------------- "Pioggia d’agosto" is a brief but deeply felt lyric, structured in two couplets that enact a dialectic of nourishment and destruction. The poet addresses a "tu", a "you", who is both vital and fatal. This duality evokes a classically tragic tension, rooted in natural imagery but transcending the literal. The first couplet suggests fulfilment and gratitude: "Tu certo mi hai dissetata / Come pioggia che penetra la zolla." Here, the image is almost biblical: the beloved (or other) is likened to life-giving rain that quenches thirst and revives the earth. The tone is intimate, elemental, and organic. The verb penetrare is sensorial and carries a subtle erotic charge, hinting at physical and spiritual union. But the second co...

"Covid Era". A poem

Covid Era (Una riflessione sull'avvenire) Quando il poeta parlava di Tempesta  Premoniva soltanto una Festa. Quando il poeta s’occupava dei Venti era lontana la Peste del 2020.  Quando il poeta profetizzava il Tempo Non era calato il l ock-down sul Mondo. Il poeta è stato come noi confinato Contro un orizzonte livido e asfissiato. Da quel lontano marzo, non solo il poeta E' autorizzato ad essere un autentico pazzo. (Erminia Passannanti, 26 settembre 2022) The Reclusive Poet: Pandemic, Madness, and the Dissolution of the Symbolic in the poem “Covid Era”, by Erminia Passannanti (2022) Erminia Passannanti’s “Covid Era” (subtitle: "A reflection on the Future") is a short yet intense poem that reads as a consideration on the ontological and cultural impact of the pandemic. One wonders how many poets, like her, have written about it, during and after this epochal cataclysm. Alternating between ironic and tragic tones, this poem addresses the “crisis of the poet” as a symbo...

William Owen Roberts, 1991 "Seren"

William Owen Roberts, 1991 Seren Poetry Wales Press Ltd Traduzione: Marcello Della Corte Fu il bambino più piccolo a vedere per primo Chwilen Bwm, Chwilen il Maggiolino, venire verso la chiesa con un sacco sulle spalle. — Allora, abbiamo un po’ di battaglia lì dentro, eh? — Speriamo che la canaglia ce l’abbia fatta stavolta. Einion Fychan, il giovane lebbroso, si trascinò sul posto, ma due serve della gleba lo spinsero via con i forconi di legno. Allora il ficcanaso si fece più in là, e si arrampicò su un masso un po’ discosto per sbirciare indisturbato la scena. Dei bambini gli lanciarono contro dei torsoli di mela. Lui si chinò a raccoglierli, ma, temendo di perdere l’equilibrio ed essere notato, ci rinunciò, fingendosi indifferente. Ben presto i bambini, presi dalla noia, non gli badarono più e si rivolsero altrove, lasciandolo in pace. Chwilen Bwm rovesciò il contenuto del sacco a terra, digrignando i denti con un ghigno dolente e melenso. — Gesù mio, che mal di denti! Son...